Sono necessari i compiti per le vacanze?

Come gestire l'impegno dello studio durante le vacanze ...


È giusto assegnare i compiti durante le vacanze? 
È un tema piuttosto dibattuto, anzi lo è sempre stato da quando esiste la scuola. 
Solitamente il motivo per cui l’insegnante assegna i lavori per casa é dettato dal fatto di "tenere allenata la mente" dei propri alunni”. 
Il problema sta proprio nella “mente” e nella predisposizione che il bimbo ha nel lavorare durante il periodo percepito e vissuto come festa. 
La psicologia in questo un po’ ci aiuta. 
Infatti diverse “teorie psicologiche” si soffermano sulla necessità di allenare la dimensione cognitiva. 
In tal senso, più una mente si allena e meno fatica quando è chiamata a svolgere una funzione specifica che può essere quella scolastica.
Potremmo anche, in questa sede, affermare che sarebbe bene allenatore con lo studio durante le vacanze ma, purtroppo o per fortuna, una volta che si rientra a scuola le maestre chiedono sempre conto del lavoro svolto a casa e, pertanto, un minimo di sacrificio i nostri bambini devono farlo. 
Potremmo suggerire, ad esempio, agli insegnanti di uscire dallo schema dei classici compiti e di chiedere agli studenti di esercitarsi in attività diverse. 
Ad esempio, la lettura di un bel libro.
In questo caso, non solo il bambino, o il ragazzo, manterrebbe un utile allenamento ma, si cimenterebbe in una pratica diversa rispetto ai classici esercizi.
Tutto questo, ovviamente, è pensato, in particolar modo, per periodi di assenza dai banchi di scuola piuttosto lunghi, come quello estivo.
Per ciò che concerne, invece, le vacanze più brevi, Natale e Pasqua, è bene che i ragazzi non siano particolarmente carichi di lavoro.
In questi casi, con l’auto dei genitori, è bene organizzare il tempo e, magari, dedicare una sola ora al giorno allo studio.
Un’ora intensa, senza distrazioni ma che, poi, lasci spazio al meritato divertimento.