Quando la denigrazione nei confronti del coniuge può essere motivo di decadenza della responsabilità genitoriale

Punto di svolta sulla responsabilità genitoriale... ...


Questa volta ad esprimersi è stato il Tribunale per i Minorenni di Roma. Un decisione che potremmo definire “storica”, cosi come è stato riportato da alcune testate giornalistiche e che segna un preciso spartiacque tra la modalità giurisprudenziale passata e quella attuale.

Un papà è stato fatto decadere dalla sua funzione genitoriale perché è stata accertata la sua reiterata violenza psicologica nei confronti della madre del minore.

Un elemento che non va trascurato, ovviamente, è la scrupolosa attenzione del Tribunale nel ritenere che quest’opera denigratoria del genitore si esprimesse alla presenza dei figli.

 Per  la prima volta il collegio, fermo restando l’interesse di tutela dei figli, pone l’accento sull’azione del genitore ai danni dell’altro. Questo è stato sufficiente per ritenere il genitore colpevole non idoneo all’esercizio della responsabilità genitoriale a tal punto da farlo decadere.

La Sentenza, senza mezzi termini, ha ritenuto questo padre “dannoso” per i bambini, un padre che oltre a sottoporre la donna a costanti minacce, di fatto, da oltre tre anni, non versava il mantenimento alla moglie. Non solo, il Tribunale è intervenuto anche con l’istituto degli incontri protetti.

 Pertanto, questo è stato sufficiente per valutare la condizione famigliare altamente pregiudizievole per i bambini. In passato, sui bambini che non erano direttamente coinvolti in atti di violenza ma che fungevano  “solo” da passivi spettatori  alle liti o ai contrasti dei genitori non si poneva grande attenzione.

Tutto veniva fatto passare per un problema di coppia e non, in senso molto più amplio, famigliare. Oggi non è più cosi. I bambini che assistono sono minori che subiscono marcati danni psicologici. Un’altra valutazione che il Tribunale ha fatto, e che noi condividiamo, è dettata dal fatto che un minore che assiste alla denigrazione di uno dei genitori, sostanzialmente, alimenta nel minore il disprezzo nei confronti del genitore che è costretto a subire.

Oggi, alla luce di quanto espresso, è bene ribadire che i traumi derivanti dalla violenza psicologica, fisica e sessuale comportano un maggiore rischio di psicopatolgie determinate dall’uso di droghe, di alcool o da disturbi alimentari.